La Cisl regionale ha deciso di lanciare in tutta la Sardegna la mobilitazione dei lavoratori e pensionati per chiedere alla Regione e al Governo adeguate iniziative in grado di risollevare l’intera regione dalla crisi economico-sociale che sta travolgendo tutti i territori dell’isola. Prime vittime della situazione sono i giovani, le famiglie dei disoccupati e le migliaia di pensionati sotto la soglia di povertà relativa e assoluta.
Il 4 dicembre prossimo a Cagliari prima verifica delle mobilitazioni territoriali alla presenza del segretario generale confederale, Anna Maria Furlan.
La decisone della mobilitazione è stata presa ieri dal comitato esecutivo della Cisl sarda riunito, sotto la presidenza di Oriana Putzolu, segretario generale Cisl regionale, a Paulilatino. Il sindacato ha ribadito l’urgenza di interventi immediati per interrompere la deriva economico-sociale che, mentre rischia di compromettere strutturalmente ogni possibilità di sviluppo e di rilancio dell’isola, incide significativamente sul piano umano ed esistenziale di lavoratori, pensionati e giovani, e genera preoccupanti fenomeni di perdita della coesione territoriale. Solamente un generale sistematico rilancio dell’economia sarda potrà avviare un processo in controtendenza che ricrei reddito e fermi nuovi fenomeni migratori con protagonisti non solo i giovani.
Tappe iniziali di questa nuova “rinascita” devono considerarsi la positiva immediata chiusura – anche col ricorso alla mediazione dei più alti livelli governativi – delle più importanti vertenze attualmente sul tavolo sindacale-regionale-nazionale e un piano decennale per le infrastrutture esteso a tutti i territori dell’isola, che dovrà interessare anche il recupero delle potenzialità economiche delle zone interne.
Il Comitato esecutivo chiede alla Giunta di varare una finanziaria regionale in grado di favorire politiche e investimenti per l’occupazione e il sostegno sociale alle categorie svantaggiate. Com





