Secondo l'accusa si erano infiltrati nella realtà locale mantenendo saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Due anni di indagini, anche con l'utilizzo di intercettazioni ambientali, telefoniche e riprese filmate, hanno permesso di individuare tre presunti gruppi della ‘ndrangheta che operavano nel comasco e nel lecchese. Complessivamente sono 40 gli arresti in varie regioni italiane.
L’operazione, denominata “Insubria”, scaturisce da un'inchiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, a capo della Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano, e dei Pm Paolo Storari e Francesca Celle. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta. Tra le accuse ci sono associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. I gruppi avevano base Calolziocorte (Lecco), Cermenate (Como) e Fino Mornasco (Como).
Sono stati anche documentati i rituali mafiosi per il conferimento delle cariche interne e le modalità di affiliazione. Per la prima volta nella storia della lotta alla criminalità è stata ripresa la cerimonia di conferimento della "Santa", il più alto grado di affiliazione 'ndranghetista. In precedenza era stata solo raccontata da pentiti. Il video è stato realizzato durante un incontro conviviale, una delle cosiddette "mangiate", a cui partecipavano esponenti dei tre gruppi criminali.





