Un giovane nero di 18 anni, Antonio Martin, è stato ucciso a colpi di pistola da un agente di polizia a St. Louis, nel Missouri (Stati Uniti). Il diciottenne era in possesso di un'arma da fuoco - poi recuperata - che avrebbe puntato contro l'agente che gli ha sparato. Martin è morto poco dopo l'una di notte davanti a un distributore di benzina di Berkeley, a pochi chilometri da Ferguson, la città tristemente famosa per l'uccisione del giovane nero Michael Brown da parte di un poliziotto.
Il Los Angeles Times riporta la ricostruzione fornita dal portavoce della polizia, Brian Schellman. Secondo la versione delle forze dell'ordine, un poliziotto stava conducendo un controllo di routine in una stazione di benzina, quando ha visto due soggetti di sesso maschile che gli sono sembrati sospetti. Dopo che l'agente si è avvicinato, uno dei due uomini avrebbe estratto una pistola, puntandola contro l'ufficiale di polizia che a quel punto - "temendo per la propria vita" - avrebbe sparato diversi colpi, e ferendo mortalmente il giovane.
Il St. Louis Post Dispatch riferisce che la dichiarazione della madre del giovane, secondo la quale il figlio era in compagnia della fidanzata al momento dell'uccisione. Il giornale scrive anche che dopo la morte del diciottenne un gruppo di circa 60 persone si è riunito sul luogo del decesso.
Nonostante sia ancora notte fonda negli Stati Uniti, manifestanti, in gran parte afroamericani, continuano ad arrivare al distributore di benzina dove è morto Martin, presidiato da agenti in tenuta anti-sommossa che ha fermato almeno tre persone. I manifestanti hanno schernito i poliziotti e hanno urlato contro di loro. Altri avevano pezzi di nastro giallo della polizia intorno al collo, con alcuni che lo utilizzavano come fascia. Ora si teme che le proteste diventino più violente, come quelle seguite alla morte di Michael Brown che hanno scatenato anche saccheggi nella zona di St.Louis.
