Il premier Enrico Letta è a Beirut per una missione di due giorni in Libano. Il primo ministro italiano ha una fitta agenda di incontri che lo vedranno prima a colloquio con il presidente della Repubblica libanese, Michel Suleiman, e poi visitare alcuni centri di rifugiati siriani. Seguirà un incontro con il premier Najib Mikati prima del trasferimento di Letta a Shama, sede del quartier generale del settore ovest di Unifil e del comando del contingente italiano nel Paese.
"L'Italia vi è vicina e continuerà a fianco dell'Onu e del Libano" a sostenervi. Sono le parole di Letta, che si è rivolto ai profughi siriani a Beirut, facendo un sopralluogo nella capitale libanese, nei campi profughi dei siriani e dei palestinesi. "Una situazione terribile", con "una pressione che non si regge", ha aggiunto il premier parlando del flusso di profughi dalla Siria che solo in Libano ha toccato quota 1 milione di persone contro una popolazione nel paese di 4 milioni.
Nella base del contingente italiano in Libano il premier avrà un incontro con il comandante, generale Paolo Serra e porterà il saluto e gli auguri di Natale ai militari impegnati nel Paese. Oltre agli incontri istituzionali con il presidente della repubblica ed il premier libanese, Letta avrà anche un incontro con le famiglie di rifugiati siriani presso il centro della 'Women's Programs Association' a Beirut. Poi il presidente del Consiglio incontrerà le famiglie di rifugiati palestinesi presso il centro della 'National Association for Vocational Training and Social Services'.
Il Libano è da sempre caratterizzato dalla fragilità politica. A causa del conflitto esploso in Siria a seguito delle proteste antigovernative iniziate nel marzo del 2011 i rifugiati siriani in Libano - che conta una popolazione di poco più di 4 milioni di persone - sono oltre 835mila, secondo dati Onu, e circa 1,3 milioni, stando alle stime del governo di Beirut. I palestinesi sono più di 400mila e vivono in 12 campi profughi. Profughi e rifugiati sono ormai un quarto della popolazione del Paese dei Cedri, delicato puzzle di diverse identità con una divisione dei poteri tra un presidente maronita, un premier sunnita e un presidente del Parlamento sciita.