Il 4 marzo del 2013, i carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari, nel contesto di un’attività antidroga, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, aveva effettuato una serie di perquisizioni domiciliari nel campidano a personaggi di spicco legati al mondo della droga.
Le attività hanno interessato anche la zona di Serramanna, dove ultimamente sono state rinvenute alcune piantagioni di marijuana, in particolar modo l’attenzione è stata incentrata verso Roberto Pillitu, 30enne pregiudicato, legato sia alla droga che alle rapine.
Durante la perquisizione, abilmente celata all’interno dell’intercapedine della cappa della cucina, è stata rinvenuta la somma in contanti di euro 65.000 custodita in buste di cellophane sottovuoto per garantirne la perfetta conservazione in quella zona dell’abitazione particolarmente umida.
Gli investigatori, nel corso della perquisizione, hanno rinvenuto anche materiale riconducibile allo spaccio della droga (vari bilancini di precisione sicuramente utilizzati per pesare lo stupefacente).
Il giovane, ha giustificato il possesso della somma del denaro contante, quale ricavo della gestione di un circolo privato ma non sapeva spiegare il perfetto occultamento del denaro. Quindi è stata effettuata un’accurata indagine patrimoniale dove il Pillittu è risultato nullatenente e non compatibile con il possesso di quell’ingente somma di denaro.
Alle stesse risultanze è giunto anche il Gip del tribunale di Cagliari ed oggi ha ha disposto il sequestro preventivo del denaro quale misura cautelare reale.