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Il terribile Brunetta minaccia: “O la Bindi si dimette o sarà guerriglia”

"In Antimafia è successo uno strappo intollerabile, gli strappi hanno dei costi. Chi ha fatto lo strappo rifletta e su questo il Pdl è unito come un sol uomo". Così, al termine della riunione di maggioranza, Renato Brunetta afferma che il Pdl ostacolerà l'attività di governo e Parlamento finché Bindi non si dimette. Nella riunione di maggioranza, Renato Brunetta, a quanto riferiscono fonti parlamentari, ha minacciato la "guerriglia" se Rosy Bindi non lascia la presidenza dell'Antimafia. Minaccia confermata all'uscita dalla riunione: "Gli strappi hanno dei costi, e su questo siamo uniti come un sol uomo, la Bindi fa miracoli".

Quanto al decreto Pa, motivo per cui la riunione di maggioranza era stata convocata, l'ex ministro ribadisce le sue critiche: "Non dico nulla per ragioni storiche ma è l'esatto contrario della mia riforma e quindi il giudizio non è positivo". "Per noi il decreto sulla Pa può decadere", avrebbe affermato Brunetta. A questo punto, ha osservato il ministro Franceschini, "il quadro è cambiato", lasciando intendere che c'è un problema politico dentro la maggioranza. Il decreto sulla Pubblica amministrazione arranca in Aula nonostante la tagliola dei tempi, visto che scade il 30 ottobre.

Il governo, come ha spiegato il ministro Gianpiero D'Alia, voleva evitare l'uso della fiducia perché usato impropriamente per tagliare i tempi. Dopo che, però, nella riunione dei capigruppo, Brunetta ha spiegato che per il Pdl il decreto può decadere, nel governo si è capito che gli ostacoli al via libera al provvedimento non sono solo di merito ma politici dentro la maggioranza. Per questo il governo potrebbe, a questo punto, decidere di mettere la fiducia al decreto che si trasformerebbe di fatto in una "conta" dentro la maggioranza.

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