Panini per i commissari della Giunta riuniti in camera di Consiglio, riunita proprio come avviene in tribunale, dopo l'udienza pubblica. Il vassoio coperto 'ha attraversato' il salone Garibaldi, il Transatlantico di Palazzo Madama, portato dalla buvette, in direzione della saletta della commissione ambiente dove i senatori sono riuniti per decidere sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi. Presidiata dai commessi la sala è irraggiungibile per i cronisti.
Sulla carta il risultato è pressoché scontato, con 15 commissari favorevoli alla decadenza e 8 contrari. La riunione della Giunta ha avuto tempi spediti, si attende il verdetto. Una volta espresso il giudizio dell'organismo parlamentare toccherà al presidente Stefano stilare una relazione da consegnare alla presidenza del Senato, che verrà successivamente portata all'attenzione dell'aula di palazzo Madama.
Nella giunta per le Immunità del Senato si è svolto un "serio confronto" basato "solo sulle questioni giuridiche". Dario Stefano, il presidente dell'organismo chiamato a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare, parte da questa premessa prima di ripercorrere tutta la cronistoria dei fatti. "Ho pensato - ha spiegato - che il fatto di assumere io come presidente il ruolo di relatore favorisse un clima di serio confronto basato solo su questioni giuridiche che ha caratterizzato, per la verità, gran parte del lavoro della Giunta". La seduta pubblica della giunta, trasmessa on line, è iniziata poco dopo le 9.30 nella sala Koch di Palazzo Madama.
"Denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: mentre la Giunta delle Elezioni è in Camera di Consiglio, l'esponente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, sta esprimendo su Facebook giudizi volgari e offensivi contro il presidente Berlusconi, violando il regolamento del Senato. Un comportamento intollerabile che conferma la bontà della nostra richiesta di ricusazione di alcuni membri della Giunta ed inficia gravemente la legittimità dei lavori del collegio", tuona il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
"Eccomi al giorno fatidico. Anticipato di un giorno il rientro da Washington non potendo mancare questo appuntamento. Alle 9.30 inizia la seduta pubblica della giunta per le elezioni avente ad oggetto la decadenza di Berlusconi". Poco dopo, un altro messaggio su Facebook, con la foto di un manifesto in sostegno di Berlusconi ("Silvio non mollare!") e un commento che il senatore M5S afferma essere una citazione: "Ma vista l'età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l'ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con 'Non mollare' non è che intende 'Non rilasciare peti e controlla l'incontinenza'". Poi, mentre è in corso la camera di consiglio per prendere la decisione, sui profili Facebook di Giarrusso e Crimi compare un post che rinvia al resoconto dell'attività parlamentare di questa settimana, fatto dal M5S.
Silvio Berlusconi non possiede i criteri morali per ricoprire la carica di parlamentare, "non lo dico io, lo dicono i tre gradi di giudizio ai quali è stato sottoposto.
Chi viene condannato a quattro anni di carcere non risponde ai requisiti che la stessa costituzione prevede". A dirlo non un esponente del Movimento 5 Stelle ma Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti PdL in Molise, l'uomo che dovrebbe subentrare a Palazzo.
in un'intervista all'Huffington Post spiega: "Ho fatto sapere che ero stato invitato alla seduta pubblica. se avessero voluto avrebbero potuto contattarmi per confrontarci e consigliarci sul da fare. Nessuno ha risposto, cosi', insieme al mio legale, abbiamo deciso di presentarci".