Avanti tutta: al lavoro per chiudere i grandi provvedimenti economici che servono al Paese. Oggi il Consiglio dei Ministri sul decreto legge per la pubblica amministrazione e, in parallelo, la quadratura del cerchio sulla cancellazione dell'Imu per il 2013 che ormai sembra a portata di mano.
Enrico Letta era già "sereno" ieri sera nonostante le divergenze con Angelino Alfano sull'agibilità politica di Berlusconi si fossero cristalizzate dopo oltre due ore di 'faccia a faccia'. E lo è ancora di più dopo il colloquio al Quirinale con Giorgio Napolitano dal quale è uscito ancora più determinato a concentrarsi sull'attività di governo, consapevole che in questa fase "non possa e non voglia" - riferiscono fonti della maggioranza - muoversi in prima persona dentro il Pd alle prese con i suoi fragili equilibri.
Non a caso uno dei ministri Pd del suo Governo, Graziano Delrio, è stato durissimo nel confermare che la linea del Pd non cambia: il prossimo 9 settembre si voterà 'sì' alla decadenza di Berlusconi. Anche perché il premier, e questo Letta lo continua a ripetere, "non si può governare a tutti i costi". Sembra dire proprio questo il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, quando ha gelato il Pdl con questa frase: "Agli ultimatum basta rispondere con un principio molto semplice: non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo".
Calma e gesso, quindi. Questa è la linea che esce tra Colle e palazzo Chigi di fronte ad una situazione di stallo che il vicepremier Alfano ha riferito personalmente a Silvio Berlusconi. Tutti al lavoro per il Cdm che deve affrontare i nodi della Pubblica Amministrazione ma che probabilmente volerà più alto, definendo il provvedimento principe di questa nervosa estate, quello fortemente voluto dagli elettori del Pdl: la cancellazione dell'Imu.
Sia il presidente che il premier si augurano che la situazione decanti e la razionalità riprenda il comando facendo vedere con maggiore chiarezza quali sono le priorità del Paese.
Intanto il capo dello Stato è rientrato pienamente in attività: ieri prima ha ricevuto il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni che gli ha riferito dell'attività complessiva in campo economico; quindi è salito al Quirinale il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri con la quale, tra le altre cose, ha esaminato lo stato disastroso delle carceri italiane. E proprio oggi - in mezzo alle tante idee Pdl per garantire l'agibilità politica del loro leader - è rispuntata l'ipotesi - complessa e laboriosa - di un'amnistia.