"Se due membri autorevoli del governo, come Mario Mauro e Anna Maria Cancellieri, affrontano con serietà e lungimiranza il problema dell'amnistia, ciò ha un valore che non può essere eluso, sottovalutato o accantonato da chi ha a cuore le sorti dell'Italia". Così il senatore Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. Gli fa eco Fabrizio Cicchitto: "La proposta della Cancellieri è condivisibile. Il blocco dell'amnistia sta producendo conseguenze inaccettabili. Su questo terreno non si può procedere secondo schematismi ideologici, ma deve prevalere il senso di umanità".
"Il Pdl insiste nel cercare dal Pd ciò che non può ottenere, perché è contro la legge. ' ora di dire basta. E di finirla anche con i continui ripescaggi dell`idea di amnistia per salvare Berlusconi. Sta diventando una storia indecente, oltre che imbarazzante per coloro che avanzano queste proposte". Lo ha detto in una nota Davide Zoggia, responsabile organizzazione della segreteria nazionale del Pd.
"Faccio mie - ha aggiunto - le parole di Michele Serra, che questa mattina ha posto alcune domande ineludibili nella sua rubrica: 'È il Pd o il Pdl a ritrovarsi con un leader condannato definitivamente per frode fiscale (cioè per avere creato fondi neri all'estero, sottraendoli al fisco, per più di 270 milioni di euro)? È il Pd o il Pdl a pretendere che questo suo leader fuorilegge ottenga, non si sa bene sulla base di quali principi e perfino di quale logica, una specie di salvacondotto che gli consenta di continuare a fare politica?'".
"Il Pdl - ha concluso l'esponente democratico - si assuma le sue responsabilità e la finisca di tirare la giacca del Pd. Quel che faremo noi è chiaro, lo abbiamo detto da tempo: con ponderazione, con attenzione, senza pregiudiziali né posizioni preconcette, faremo ciò che è giusto fare".
"Amnistia? Non ne abbiamo parlato. Ci sono tante proposte in giro. Non la abbiamo mai presa in considerazione". Così il ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi risponde a chi gli chiede se nel Pdl si stia pensando a un'amnistia.
Il ministro della Difesa, esponente di Scelta civica, intervistato dal quotidiano on line il Sussidiario.net era tornato su un concetto già espresso nell'intervista al direttore di Rainews24 Monica Maggioni: nella vicenda di Silvio Berlusconi e del voto sulla sua decadenza "occorre operare una netta divisione tra piano giuridico e piano politico".
Per Mauro "ciò significa che il Senato non è il quarto grado di giudizio del percorso giudiziario di Silvio Berlusconi. Il Senato ha il compito di applicare la legge Severino - che tra l'altro è una buona legge - il cui esito certo è la decadenza di Berlusconi. Detto questo però il problema vero rimane quello politico".
La strada su cui procedere è quella tracciata dal Capo dello Stato "il quale - chiarisce il ministro della Difesa - con notevole precisione istituzionale ha chiarito, nella sua nota del 13 agosto, che l'opportunità vera è legata al fatto di affrontare insieme, come è stato fatto a suo tempo nel gruppo dei saggi, il tema della riforma della giustizia".
"Propongo - ha spiegato Mauro - un atto di realismo. Occorre ripristinare il senso dello stare insieme, che non è nelle corde naturali del centrodestra e del centrosinistra, è evidente, ma è qualcosa cui si è obbligati per le circostanze che il paese sta vivendo. Sarebbe la premessa sulla quale far germogliare una armonia, requisito indispensabile per parlare di giustizia, e arrivare a un atto di clemenza di iniziativa delle camere, cioè un'amnistia".
"Mauro, come tanti ministri del Pdl, per Scelta civica lui è l'unico - sottolinea Rosi Bondi - continua a confondere il governo di servizio al Paese con la categoria della pacificazione, e quando evocano l'amnistia di Togliatti non hanno ancora capito che noi non intendiamo sostenere il governo con la categoria della pacificazione e con l'annullamento delle sentenze".