«Anche la modifica alla legge elettorale, come già accaduto a giugno, l’abbiamo votata per senso di responsabilità, ma continuiamo a ritenere questa legge elettorale monca perché assente il principio della doppia preferenza di genere facoltativa».
Lo dichiarano Lina Lunesu, Rosanna Floris e Gabriella Greco, esponenti del PdL in Consiglio regionale dopo il voto di questa mattina che, sempre a scrutinio segreto, ha respinto l’emendamento per l’introduzione della doppia preferenza di genere facoltativa su cui le stesse hanno presentato ben due proposte di legge.
«Crediamo che questa nuova legge elettorale, anche con la riduzione a 60 del numero dei consiglieri, è certamente migliore rispetto alla precedente – ribadiscono le donne del PdL – ma avremmo voluto che venisse perfezionata la possibilità di incrementare il numero delle donne elette».
«Su questo argomento il dibattito è aperto – concludono Lunesu, Floris e Greco - e sarà nostro impegno, all’interno della coalizione e nel nostro partito, affinché le liste per le regionali siano formate al 50%, fra candidati uomini e candidate donne».