Ripartire dall’ambiente, dando alle risorse naturalistiche della Sardegna una gestione produttiva per Io sviluppo economico dell’isola.
È in grande sintesi l’idea del centrosinistra per portare urgentemente in Aula i temi del lavoro e dello sviluppo in un comparto strategico di primaria importanza come quello forestale.
Con una mozione, primo firmatario Giampaolo Diana, condivisa da tutti i Consiglieri del centro sinistra, si chiede la riorganizzazione dell’Ente Foreste e la riforma della sua legge istitutiva. Provvedimenti urgenti e necessari per risollevare una struttura impelagata, per le contraddittorie scelte di questa Giunta Regionale, in conflitti gerarchici interni con assoluta mancanza di strategie tecniche e programmatiche.
I Consiglieri regionali dell’opposizione chiedono la convocazione straordinaria del Consiglio per discutere la loro mozione, invitando, Cappellacci e i suoi Assessori, a rispondere delle scelte operate che hanno generato la grave situazione gestionale in cui versa l’Ente foreste della Sardegna.
Sono carenze amministrative, dirigenziali, tecniche e finanziarie, generate da scelte contraddittorie e imposte, dalla Giunta Cappellacci, con atti amministrativi, delibere, disposizioni Assessoriali e Disegni di legge che vengono puntualmente evidenziate nella mozione.
Si chiede l’impegno della Giunta: a trovare le risorse necessarie per restituire le somme indebitamente trattenute ai 6000 lavoratori, ripristinando le tabelle salariali previste dal CCNL vigente
Sono circa 6000, le famiglie degli operai forestali che vivono con un salario inferiore ai 1000 euro.
Serve, per creare nuova occupazione, dare corso immediato ad un piano di stabilizzazione dei precari in sostituzione dei lavoratori che sono andati in quiescenza, promuovere nuove procedure concorsuali, per la coperture dei posti vacanti nei vari Servizi territoriali.
Occorre quindi riavviare il confronto con le OO.SS. sulle problematiche del lavoro, sul ruolo e le funzioni dell’Ente foreste della Sardegna, per tracciare un percorso condiviso finalizzato alla risoluzione delle vertenze in atto ma anche propositivo per le riforme auspicate.