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Papa Francesco riforma il codice penale abolendo l’ergastolo.

Con un Motu proprio pubblicato oggi il Papa prosegue la riforma iniziata da Benedetto XVI con le leggi emanate a fine 2010, per dotare la Santa Sede di strumenti per prevenire e contrastare la criminalità, favorendo la cooperazione giudiziaria internazionale anche su riciclaggio e terrorismo. Il Motu proprio, affianca tre nuove leggi, anche esse pubblicate oggi, con cui la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano legifera su norme complementari in materia penale, modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e su norme generali in tema di sanzioni amministrative.

Le nuove leggi penali risultano applicabili anche ai nunzi apostolici ed al personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché ai dipendenti di organismi e istituzioni della Curia Romana o ad essa collegati indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio dello Stato della Città del Vaticano. "Tale estensione - viene precisato - ha lo scopo di rendere perseguibili da parte degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano i reati previsti in queste leggi, anche nel caso in cui il fatto fosse commesso al di fuori dei confini dello Stato stesso"

Nell'ambito della riforma del diritto penale in vigore nello Stato Città del Vaticano, Papa Francesco ha deciso di abolire la pena dell'ergastolo, sostituendola con la pena della reclusione da 30 a 35 anni. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede.

Nelle norme penali varate oggi da Papa Francesco è compresa una ridefinizione della categoria dei delitti contro i minori tra i quali sono da segnalare: la vendita, la prostituzione, l'arruolamento e la violenza sessuale in loro danno; la pedopornografia; la detenzione di materiale pedopornografico; gli atti sessuali con minori.

Per prevenire e contrastare la criminalità, favorendo la cooperazione giudiziaria internazionale anche su riciclaggio e terrorismo, il Motu proprio, affianca tre nuove leggi, anche esse pubblicate oggi, con cui la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano legifera su norme complementari in materia penale, modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e su norme generali in tema di sanzioni amministrative.

Il Motu proprio pubblicato oggi papa Francesco stabilisce che gli organi giudiziari del Vaticano possano esercitare la giurisdizione penale anche su reati commessi contro la sicurezza, gli interessi fondamentali o il patrimonio della Santa Sede e contro ogni reato la cui repressione è richiesta da un accordo internazionale ratificato dalla Santa Sede, se l'autore si trova nello Stato della Città del Vaticano e non è estradato all'estero.