Le forze armate danno 48 ore a tutte le forze politiche per rispondere alla richieste del popolo. In caso contrario saranno obbligate a presentare una road map la cui applicazione sarà controllata "direttamente". È quanto afferma un comunicato delle forze armate letto alla tv di stato egiziana.
Le proteste di massa che si sono tenute ieri per chiedere le dimissioni del presidente egiziano Mohammed Morsi sono state "grandiose", a giudizio dell'esercito egiziano.
Gli aiuti all'Egitto saranno dati solo se sarà rispettata la legge, se il governo ascolterà l'opposizione e se non sarà usata la violenza, ha ribadito il presidente americano, Barack Obama.
Gli Usa, ha detto, sono impegnati per la democrazia in Egitto, a prescindere dalla leadership del Paese. Il presidente Mohammed Morsi è stato eletto in modo democratico, ha aggiunto, e il nuovo governo deve rispettare l'opposizione e i gruppi di minoranza. Milioni di persone stanno scendendo nelle strade al Cairo per chiedere le dimissioni di Morsi e 16 persone sono morte negli scontri degli ultimi due giorni.
L'Università al-azhar, l'istituzione più prestigiosa del mondo islamico sunnita con sede a Il Cairo, "sta osservando con preoccupazione" quelle che definisce "infiltrazioni" di uomini armati nelle proteste "pacifiche" attualmente in corso in Egitto.
La massima autorità sunnita ha esortato tutte le istituzioni egiziane "a prendere misure immediate per disarmare e arrestare queste persone", specificando che al-azhar "non può ignorare ciò che sta accadendo" o "stare con le braccia conserte di fronte a gruppi che si infiltrano tra le fila dei manifestanti, al fine di trascinare il paese in scontri che porteranno dio solo sa dove".
Egitto, 7 morti e oltre 600 feriti negli scontri
Nella giornata in cui centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in Egitto per chiedere le dimissioni del presidente Mohammed Morsi a un anno dall'inizio del suo mandato, si sono registrate violenze e vittime.
Sale a sette morti e più di 600 feriti il bilancio degli scontri tra i sostenitori e gli oppositori del presidente egiziano, secondo fonti mediche e della sicurezza.
Cinque vittime si sono registrate ad Assiut, Beni Suef e Fayoum, a sud del Cairo; due nell'assalto al quartier generale dei Fratelli Musulmani.
Il presidente egiziano Mohammed Morsi ha reagito in serata facendo sapere di, "essere consapevole di aver commesso errori ma che sta lavorando per porvi rimedio".
Omar Amer, il portavoce di Morsi, ha ribadito l'offerta avanzata di un dialogo con l'opposizione e ha aggiunto che il presidente "tende la sua mano".
Si è trattato delle manifestazioni più imponenti mai avvenute dalla caduta di Mubarak nel 2011: secondo fonti dell'opposizione, circa 17 milioni di persone sono scese in strada.