“Il miglioramento della qualità di vita di chi è affetto da gravi patologie non può essere messo in secondo piano rispetto alle esigenze del bilancio regionale ed ai vincoli inaccettabili e a volte ottusi della burocrazia che spesso fanno un danno maggiore delle stesse malattie”. Questo il commento del Segretario nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli riferito alla presa di posizione dell'Associazione per la difesa dei malati di sclerosi multipla sardi Isola attiva ONLuS, che ha espresso preoccupazione e disappunto circa la richiesta di verifica di spesa dei rimborsi sanitari regionali per prestazioni mediche non certificate dal Ministero della Salute contenuta in una recente interpellanza presentata in Consiglio regionale.
“Già dal 2010 il Psd’az ha sollecitato ufficialmente la necessità dell’avvio, anche in Sardegna della sperimentazione clinica di disostruzione venosa del Prof. Zamboni, ma per l’allora Assessore alla sanità bisognava aspettare la convalida delle comunità mediche internazionali. Eppure - prosegue Colli – mentre noi ancora aspettiamo ed i malati sardi sono costretti ai viaggi della speranza, il cosiddetto metodo Zamboni è già praticato all'estero, mentre in Italia la sperimentazione avviene in Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia, Piemonte, Puglia, Marche e Veneto e sono attivi centri di diagnosi a Trento e Napoli”. Ma per il Segretario Sardista la vera nota dolente è un’altra: “Qui il vero problema è il palese spreco delle risorse del bilancio regionale destinate alla sanità per circa il 50% del bilancio regionale e che da quando è stata posta a totale carico della Regione è passata dai 3 miliardi e 129 milioni di euro del 2010 ai 3 miliardi 339 milioni di euro previsti per il 2014”. Un incremento che secondo Colli “schizza dal 10% del 2010 al 17,5% del 2014 rispetto al fabbisogno teorico di 2 miliardi e 843 milioni di euro determinato in sede di Conferenza permanente e che – aggiunge il Segretario sardista – sarebbe molto difficile da spiegare agli oltre 6000 malati di sclerosi multipla sardi di cui un migliaio già operati senza godere di nessun rimborso”.
Colli chiede perciò alla Giunta regionale di “adoperarsi senza ulteriori indugi affinché si comincino a tagliare con decisione tutti gli sprechi della sanità sarda così da poter finalmente dare speranza e risposte concrete ai tanti malati sardi di sclerosi multipla, che in Sardegna colpisce 150 persone ogni 100mila abitanti, con un'incidenza doppia rispetto alla media italiana, e che attendono un forte segnale di attenzione al quale la Regione Sardegna non può ulteriormente sottrarsi”.