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Ruby, Berlusconi condannato a 7 anni e interdetto: “Vogliono eliminarmi”

Silvio Berlusconi è stato condannato dai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano a 7 anni e interdetto ai pubblici uffici, al termine del processo Ruby che lo vedeva imputato per concussione e prostituzione minorile.

I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano, nel condannare Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere, hanno disposto la confisca e i beni sequestrati a Karima El Maurogh, in arte Ruby, e il compagno Luca Risso.

"Ero veramente convinto che mi assolvessero - sottolinea Silvio Berlusconi in una nota - perché nei fatti non c'era davvero nessuna possibilità di condannarmi. E invece è stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese". "Non è soltanto una pagina di malagiustizia - aggiunge - è un'offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell'Italia un paese davvero libero e giusto".

I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano sono usciti dopo oltre sei ore di camera di consiglio: Orsola De Cristofaro, Carmela D'Elia e il presidente Giulia Turri si erano ritirati verso le 9.45, dopo che la difesa aveva depositato alcune memorie ad integrazione delle arringhe pronunciate il 3 giugno scorso e la Procura aveva rinunciato alle repliche.
Il 13 maggio scorso il procuratore aggiunto Ilda Boccassini (oggi in ferie, sostituita dal Procuratore Edmondo Bruti Liberati) e il Pm Antonio Sangermano avevano chiesto 6 anni di carcere (cinque anni per concussione e uno per prostituzione minorile), senza attenuanti, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di assumere cariche in strutture praticate abitualmente da minori.

I legali del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo, avevano invece chiesto prima l'incompetenza funzionale e territoriale del Tribunale di Milano e poi l'assoluzione del loro assistito bollando come "stratosferica e straordinaria" la pena chiesta dalla Procura.

"Ripercussioni sul governo? Io ritengo di no, ma lasciate che esca. Poi, son fatti politici che non mi appartengono", ha affermato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri a Catania, a margine dell'inaugurazione di un reparto dedicato all'assistenza ai detenuti, rispondendo ad un giornalista che le ha chiesto - prima che fosse noto l'esito del processo - se la sentenza sul caso Ruby può avere ripercussioni sul Governo Letta.