Un alto prelato, un funzionario dei Servizi segreti ed un broker finanziario sono stati arrestati nell' ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla procura della Repubblica di Roma.
I tre sono stati arrestati questa mattina da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, con le accuse di corruzione e truffa. L'indagine - e' stato ribadito - nasce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior.
L'alto prelato è monsignor Nunzio Scarano, sacerdote salernitano, addetto dell'Apsa, l'organismo che gestisce l'intero patrimonio mobiliare e immobiliare del Vaticano, la vera banca centrale della Santa Sede. Gli altri arrestati dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza sono Giovanni Maria Zito, funzionario dell'Aisi, il servizio segreto interno, e Giovanni Carinzo, un broker finanziario.
Secondo quanto è emerso, l'inchiesta riguarda una serie di atti di corruzione per far rientrare in Italia dalla Svizzera 20 milioni di euro. Scarano, tra l'altro, è coinvolto a Salerno in un'altra indagine per ricettazione. Le altre due persone arrestate sono l'agente dell'Aisi Maria Zito e il broker Giovanni Carenzio.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate del gip Barbara Callari su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Stefano Rocco Fava e Stefano Pesci. Tra i reati contestati, oltre alla truffa ed alla corruzione anche la calunnia. La vicenda giudiziaria ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash di proprietà di alcuni amici del monsignore a bordo di un jet privato. Per questo ''servizio'', Zito avrebbe ricevuto 400 mila euro.