Un salto oltre le fiamme per suggellare un legame di amicizia indissolubile. La Provincia di Sassari e la Rete italiana di cultura popolare rinnovano l’appuntamento con uno dei riti più antichi e tipici del patrimonio culturale immateriale del Nord Ovest Sardegna e, in generale, del Mediterraneo. Tornano i “Fuochi di San Giovanni” e l’amministrazione provinciale – insieme al network di enti locali e altri attori istituzionali, economici e sociali di tutto il Paese, di cui l’ente di piazza d’Italia è fondatore e ispiratore e Alessandra Giudici è vicepresidente – ripropone l’appuntamento con la festa che più di ogni altra celebra l’amicizia.
Cinque giorni, cinque appuntamenti, cinque Comuni diversi per un evento che unisce idealmente tutto il Nord Ovest Sardegna nel solco di una tradizione che appartiene all’intera area euromediterranea, «con l’obiettivo di ribadire la volontà di questo territorio di essere terra di pace e di porsi come ponte tra tutte le sponde del Mediterraneo, cercando già a partire dai simboli dell’identità e della cultura ragioni di vicinanza, collaborazione e cooperazione in un’ottica di sviluppo comune», come spiega la stessa presidente della Provincia, Alessandra Giudici, alla vigilia di questa ricorrenza.
Da qualche anno, grazie all’impegno della Provincia, la Festa è tornata a vivere e nel corso di due sole edizioni è già diventata un fenomeno di forte richiamo per la comunità locale e ha ispirato la “Rete euromediterranea della cultura e del patrimonio”, mettendo il Nord Ovest Sardegna al centro del dibattito che coinvolge Catalogna, Marocco, Egitto, Tunisia, Francia e Grecia. L’edizione 2013 vivrà della nuova alleanza con alcuni paesi del Golfo Persico.
Il clou sarà il 23 giugno, vigilia di San Giovanni e notte dei falò accesi in suo onore. Attorno a questi fuochi, oggi come in passato, aveva luogo la cerimonia del comparatico, il salto del falò in cui due persone saltano le fiamme tenendosi per mano, uniscono simbolicamente le loro sorti e diventano “compari”. Per l’occasione la Rete italiana di cultura popolare organizza una “Carovana popolare” cui parteciperanno ricercatori, scrittori, video maker e performer della Rete euromediterranea, provenienti da Egitto, Marocco, Tunisia, Italia, Germania, che incontreranno i performers della tradizione sarda, dando vita alla seconda tappa del Festival itinerante del Mediterraneo.