Sarà un muro che unisce, una volta tanto. Il muro d'Europa, workshop d'arte urbana ideato e organizzato dall'Associazione NoArte Paese Museo sotto la direzione artistica di Pinuccio Sciola, ha preso il via domenica scorsa tra le case, le strade e gli spazi pubblici di San Sperate. Qui, nel 1968, grazie al genio artistico di Sciola e ad una comunità aperta e recettiva, i muri di fango delle case sono stati imbiancati e da allora sono stati centinaia i creativi, provenienti da ogni parte del mondo, che su quei muri, come su tele, hanno dipinto le loro storie. I muri, da elemento di separazione tra spazio privato (la casa) e spazio pubblico (la strada) sono diventati un luogo di incontro, ed hanno trasformato il paese in un laboratorio a cielo aperto, facendone un centro internazionale di scambi e di confronti culturali.
Su questa scia prosegue in questi giorni il workshop internazionale Il muro d'Europa, teso a realizzare una grande opera pittorica collettiva, capace di ribaltare il concetto di “divisione” associato ai muri fisici, istituzionali ed ideologici che per anni hanno diviso l'Europa e che, in taluni casi, ancora la dividono. Sono 22 gli artisti giunti non solo da numerosi stati europei ma anche da Irak, Pakistan, Messico, Canada, Russia che da giovedì 20 giugno, dopo aver dedicato i primi giorni a conoscere il paese ad ideare e progettare l'opera, entreranno nella fase di realizzazione dell'opera. Che sarà una sola o svariate, a seconda degli stimoli e delle ispirazioni che i partecipanti, sotto il coordinamento artistico di Mariano Corda e con il supporto degli artisti locali Angelo Pilloni, Raffaele Muscas, Mauro Cabboi e Giacomo Zucca, decideranno di creare.
Premiato dall'Europa con un finanziamento che copre tutti costi dell'iniziativa, in quanto progetto selezionato nell'ambito del programma Grundtvig per l'apprendimento permanente, e reso possibile anche grazie alla collaborazione del Comune di San Sperate, Il muro d'Europa rappresenta non solo un'importante opportunità di scambio culturale tra artisti e comunità locale, ma un intelligente esempio di creazione di indotto economico per il territorio che ospita, per oltre dieci giorni, i numerosi artisti. Il patrimonio artistico di San Sperate, centinaia di interventi tra murales, installazioni, sculture, gigantografie, costituisce la griglia nella quale il paese ha integrato e completato la sua identità contadina: il muralismo è ormai parte essenziale della fisionomia del centro, ed è caratteristica che ha reso noto il paese nel mondo. Per dirla con le parole del direttore artistico, Pinuccio Sciola: «si sta concretizzando ogni giorni di più quel che vado ripetendo da tempo: nel confronto si cresce, specie se è confronto e scambio internazionale. Tutti questi giovani artisti diventano ambasciatori in ogni angolo del mondo del nostro patrimonio ambientale ed umano, e ciò fa sì che la Sardegna non rimanga terra isolata ma recuperi la sua centralità mediterranea. La Sardegna è uno straordinario ecomuseo capace suscitare l'interesse e le emozioni dei giovani artisti e di coloro con cui questi entrano in contatto».
La realizzazione finale del workshop, Il muro d'Europa destinato ad arricchire ulteriormente il paese museo di San Sperate, verrà presentato martedì 25 giugno alle ore 18:00, al Museo del Crudo. Com-red