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Il governo a caccia di 6 miliardi e priorità anche Imu e Iva

Studio, contatti, ipotesi. E' un week end di lavoro il primo del governo Letta appena insediato. Ministri, viceministri e sottosegretari sono già operativi e alla prese con i primi nodi, a partire da quelli di bilancio. I più attesi per dare ossigeno a famiglie e imprese ma anche per vedere chi la spuntera' nel tira e molla tutto politico tra Pd e Pdl sul futuro dell'Imu.

Piu' che l'imposta sulla casa la vera emergenza appare però in modo sempre piu' impellente la cig in deroga, senza il cui rifinanziamento, sarebbe a rischio, secondo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, la stessa tenuta sociale del Paese.

In una serie di contatti con la sua nuova squadra, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è confrontato direttamente anche con il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Sul tappeto ci sono le tre priota ritenute ormai imprescindibili per arginare gli effetti sociali della crisi e rilanciare la crescita: oltre al finanziamento della cassa integrazione in deroga e la sospensione almeno della prima rata dell'Imu, anche abolizione del previsto aumento di un punto dell'Iva a partire da luglio. Misure che costerebbero in tutto circa sei miliardi di euro e per le quali bisognerà trovare l'inevitabile copertura, confidando nella chiusura della procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia da parte della Commissione europea.

Se si tratti di semplici misure da varare al più presto, probabilmente già in settimana, con più provvedimenti o con una vera e propria manovra aggiuntiva ancora non è chiaro. Ma "le priorita' sono quelle - spiega il sottosegretario all'Economia PierPaolo Baretta - evitare l'aumento dell'Iva costa circa 2 miliardi, per la cassa integrazione sono necessari tra 1 e 1,5 miliardi di euro, mentre la sospensione della prima rata Imu richiede circa 2-3 miliardi". Per l'abolizione totale dell'imposta sulla prima casa sarebbero invece necessari 4 miliardi che salirebbero ulteriormente se, come vuole il Pdl, fosse eliminata anche quella sui terreni agricoli. "Stiamo tutti lavorando.

Dobbiamo studiare i dossier e la documentazione", prosegue il sottosegretario spiegando però che nessuna decisione su come muoversi potrà essere presa prima dell'approvazione definitiva del Def, che approda in Aula a partire da lunedì. "Bisogna prima completare questa pratica e poi vedremo", osserva. Sulla tassa più odiata dagli italiani non mancano però neanche oggi le polemiche. L'Imu è solo un'operazione "demagogica" per Carlo De Benedetti che come priorita' individua piuttosto il taglio delle tasse sul lavoro.

Posizione imprenditoriale condivisa a pieno anche dal sindacato di Bonanni: "Bisogna ridurre il cuneo fiscale. Non c'è più tempo da perdere. La priorità è il taglio delle tasse più che l'Imu", afferma il leader della Cisl che lancia anche l'allarme disoccupazione. Se la cig in deroga non venisse rifinanziata, con l'emergenza esodati e disoccupati, spiega, e' a rischio "la tenuta sociale" del Paese.

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