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Guerra di cifre sull’Imu e non si sa dove si prendono i soldi: Altolà dell’Ue, rispettate target deficit

Due, 4 miliardi, 8, 12, 16, 24 miliardi: rimbalzano le cifre sull'intervento Imu annunciato ieri dal premier Enrico Letta. Ma la 'guerra dei numeri' dipende solo da come si legge l'intervento: su uno (4 miliardi) o più anni (12 tra 2013-2015), con restituzione o senza (8 miliardi il primo anno, poi 4 nei due anni successivi), solo la rata di giugno (2 miliardi) o l'abolizione tout court ma senza restituzione (12 miliardi).

La confusione come noto non piace a Bruxelles, soprattutto sui conti. E così arriva l'altolà: fate come volete ma rispettate il target del deficit senza ricorrere a nuove spese a debito.

Insomma il problema è sempre il solito: la coperta troppo corta e dove trovare le coperture. Molte le ipotesi sul piatto. A partire da una rimodulazione dell'imposta con un aggravio per le fasce più ampie. Cioè un operazione a costo zero in termini di gettito che rimarrebbe a 22 miliardi ma solo caricati su chi, ad esempio ha più immobili.

E poi - come più volte ribadito dal neoministro Fabrizio Saccomanni - serve una riduzione delle spese improduttive (la spending review) e un'incisiva lotta all'evasione (120 miliardi l'anno) e alla corruzione (60 miliardi). Poi per far cassa ci sono sempre le dismissioni: ma come noto queste serviranno a ridurre la parte eccedente di debito (oltre il 60%) dal 2015. Si punta anche alle risorse liberate dalla ritrovata credibilità con il 'dividendo' del calo dello spread che si calcola possa arrivare a 10 miliardi.

Insomma un po' di confusione c'è ed è legata anche al fatto che Letta ha annunciato solo un 'titolo' parlando di sospensione della rata di giugno (ma ce ne è un'altra a settembre e il saldo di dicembre) e parlato genericamente di revisione.

Bisognerà dunque vedere come tutto questo si tradurrà in testo di legge e cosa succederà durante il passaggio parlamentare ormai però blindato da una maggioranza 'bipartisan'. Anche se, basta guardare le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, per capire che non si tratta comunque di un passaggio 'blindato' ("non sosterremmo un governo che non attua queste misure ne' lo sosterremmo dall'esterno", dice l'ex premier parlando di abolizione e contestuale restituzione).

Il neoministro Graziano Del Rio cerca di capire i 'contorni' dell'intervento: "l'Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l'impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti. Il lavoro sarà fatto con il Parlamento, non possiamo sapere il punto di approdo". E rispetto alla rimodulazione dell'Imu mette in guardia: "c'è un problema di liquidità di Comuni che affronteremo". Insomma si parla di "alleggerimento" non di cancellazione anche perché non avrebbe senso cancellare l'Imu e bloccare contestualmente l'attività dei Comuni che per finanziarsi sarebbero costretti comunque inasprire l'imposizione fiscale sui cittadini azzerando così il beneficio fiscale.

Ma c'è un altro 'paletto' sul cammino della riduzione e arriva dal sindacato: a Cgil, Cisl e Uil - spiega il numero uno della Cgil, Susanna Camusso - "non va bene l'idea che si abolisca tout court l'Imu sulla prima casa, così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie. Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti, e con valore basso". E il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, parla della "patrimoniale dei poveri" e sostiene che bisogna intervenire "solamente per chi ha una sola abitazione, con una verifica catastale sul basso valore".

E arriva anche la doccia fredda sugli entusiasmi da Bruxelles: "gli obiettivi di bilancio per l'Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento". Insomma bisogna "vedere come il governo vuole applicare le sue idee rispettando il target del deficit". Target già quasi 'sfondato' nel 2012 e che ha infatti portato l'Italia alla procedura per deficit eccessivo. Procedura che dovrebbe essere chiusa in maggio e per i quali in molti spingono il governo ad aprire trattativa con Bruxelles. Obiettivo? Allentare i vincoli e recuperare risorse per la crescita. Che - ha detto Letta - "non può più aspettare".

"L'Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno ne più avanti". Lo assicura sul suo profilo twitter il vicepremier Angelino Alfano che aggiunge: "è un fatto oggettivo su cui non abbiamo alcun dubbio".

"Di restituzione dell'Imu del 2012 nel programma non si è parlato". Così il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, in Tv a 'Otto e Mezzo'. "In questo momento non c'è stata posta la restituzione dell'Imu come obiettivo".