Nella tardissima serata di ieri a Dolianova (Ca), i carabinieri della Stazione di Monastir, congiuntamente ai colleghi della Stazione del paese e con l’ausilio del personale dello squadrone cc eliportato cacciatori di Sardegna, hanno deferito all’A.G. in stato di libertà M. G., di 61 anni, allevatore, pluripregiudicato e M. D., di 27 anni, operaio, pluripregiudicato, entrambi di Dolianova, per ricettazione.
L'operazione è scaturita a seguito del furto messo a segno nella notte tra il 6 ed il 7 maggio, nella zona industriale di Monastir, presso la ditta “cav. Giacomo Bolasco s.a.s”.
I militari, subito dopo aver scoperto il furto e messi in allarme dai responsabili della ditta nella mattinata di ieri, a seguito di una tempestiva attività info-investigativa avviata nell’immediatezza, hanno effettuato una serie di perquisizioni.
Nel corso delle operazioni di polizia, a Dolianova, presso l’abitazione e l’ovile in uso ai due deferiti, i carabinieri hanno rinvenuto parte della refurtiva costituita da prosciutti (crudo e cotto), salami di vari tipo, speck, pancetta affumicata, mortadelle, intere forme di formaggi di vario genere (stagionati, semi stagionati, freschi, a pasta filante, etc.) Tutti rubati dalla ditta interessata.
Sempre nel corso delle medesime operazioni, gli uomini dell’Arma in servizio hanno, inoltre, rinvenuto un decespugliatore, due motoseghe, un compressore, trapani, avvitatori smerigli ed altri utensili di vario genere.
Naturalmente sia il 60enne che il 27enne non hanno saputo giustificare la provenienza dei generi alimentari e degli utensili in loro possesso, tutto posto sotto sequestro.
I carabinieri, infine, verificando un’autovettura alfa 147 parcheggiata poco fuori il terreno in uso ai due uomini, hanno notato che le targhe sul veicolo appartenevano ad altra autovettura. Inoltre, il successivo controllo del telaio, risultato abraso, non ha permesso di capire la provenienza dell’auto stessa. Targhe e veicolo sono stati sequestrati.
Il valore dei generi alimentari recuperati ed oggetto di furto sul mercato avrebbero potuto fruttare circa 10.000 euro.
Al momento le indagini proseguono per individuare la provenienza degli utensili recuperati delle targhe e della vettura.