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Letta, primo sì da Ue. Lavoro per giovani è priorità

Enrico Letta lascia Bruxelles soddisfatto, dopo aver incassato, nel suo primo Consiglio europeo da premier, il si del presidente Ue Hermann Van Rompuy alla richiesta italiana di porre al centro dell'appuntamento di giugno le misure per debellare la disoccupazione giovanile e ottenuto anche un riconoscimento del presidente del parlamento Ue Martin Schulz: "quando lo ascolto sono ottimista sul fatto che esistono veri europeisti".

Insomma Letta nonostante "l'emozione del battesimo" porta subito a casa un risultato e il riconoscimento della necessità di un cambio di rotta. Tanto che proprio nella Berlino di Angela Merkel verrà organizzato il 3 luglio un vertice di tutti i ministri del lavoro dei 27 per mettere a confronto proposte e interventi per creare posti di lavoro.

L'Italia, intanto, non staà' ferma, ha assicurato Letta. "Faremo la nostra parte anche con iniziative nazionali - ha detto - ci metteremo del nostro e solo così con impegno globale si potrà dare questo senso di massa critica, di fatti e non solo parole". Si perché quello che al momento l'Europa può mettere in campo - i 6 miliardi di euro divisi per 27 paesi - inutile negarlo "non basta" ma "si parte da li ", ha sottolineato Letta e poi si va avanti. Con la prossima tappa, per l'Italia, il 29 maggio.

Uscire dalla procedura d'infrazione potrebbe infatti aiutare Roma ad ottenere una maggiore flessibilità e, soprattutto, un'interpretazione pi' estensiva della 'Golden rule', che potrebbe scorporare i fondi per l'occupazione dal calcolo del deficit strutturale. Insomma il lavoro vero, dopo il pressing politico su Bruxelles, inizia ora. E non c'e' tempo da perdere, come ha sottolineato da Roma anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini proprio mentre Letta annunciava il risultato italiano.

"Il governo considera una priorita"' la lotta alla disoccupazione in particolare giovanile, per questo il premier punta a "orientare in questa direzione le risorse disponibili". Ma "dobbiamo essere rapidi come governo e come parlamento". Un risultato, quello europeo, che Letta si gioca anche in chiave interna, tornando a ripetere che quello da lui guidato e' un governo che punta ai fatti. Per questo, ha precisato, "non mi spaventano" le polemiche interne alla maggioranza.

"Lavoriamo determinati a far sì che il programma di governo possa realizzarsi", ha assicurato. In attesa dei prossimi appuntamenti - il premier vedrà Van Rompuy a Roma il 31 maggio mentre in bilaterale con il primo ministro britannico David Cameron è stata fissata una visita a Londra entro luglio - il vertice di oggi si chiude con un accordo sulla lotta alla frode fiscale che ha ancora il sapore di una pura affermazione di principio, e con un impegno piu' concreto a procedere verso il mercato unico dell'energia.

La fine giornata a Bruxelles del premier è immortalata da un video che mostra un siparietto con protagonista la cancelliera tedesca che lascia il vertice ignorando Letta e il collega Belga Elio Di Rupo che stanno chiacchierando. E' proprio Letta poi a guardarsi intorno, quasi a cercarla mentre lei è ormai uscita e a commentare, a quanto sembra dalle immagini, con stupore la sua rapida sortita. Di Rupo, a giudicare dal labiale, risponde con un rassicurante "ma no...".

Da Lipsia, dove ha partecipato alla cena con i leader del Pse, Letta ha poi chiarito che si è trattato solo di un malinteso. "Io ignorato dalla Merkel? Ma no, non è successo assolutamente nulla di strano", ha detto all'Ansa. "Semplicemente ci eravamo gia' salutati trenta secondi prima, quando non c'erano ancora le telecamere", ha spiegato.