Confartigianato Imprese Sardegna, come preannunciato, ha avviato una campagna di trasparenza ed informazione per favorire la celere ed efficace applicazione del Decreto Legge 35 sui pagamenti alle imprese.
“Si tratta - dice il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - di una questione di civiltà e di sopravvivenza per l’intero sistema economico. La liquidità alle imprese può segnare la svolta verso l’uscita dalla crisi e, soprattutto evitare i drammi della disoccupazione, della Cassa Integrazione e dei fallimenti. Abbiamo già detto che questa è l’urgenza delle urgenze e che deve essere trattata con la dovuta trasparenza”.
Ad oggi, infatti, non è dato ancora sapere, ed è veramente incredibile, quanti siano i debiti certi ed esigibili, della Pubblica Amministrazione isolana verso il sistema della Imprese. Alcune stime parlano di una base di circa 1,2 miliardi, nel solo settore edile più di 360 milioni di euro. Tutti gli Amministratori Pubblici (Regionali e Locali) però, hanno dichiarato che il vincolo per pagare le imprese è il Patto di Stabilità.
“Il Decreto Legge 35, sebbene ancora lacunoso, - continua - ha aperto la strada per liberare da questi vincoli: entro il 30 aprile si potevano e dovevano certificare i debiti e comunicarli al Ministero Economia e Finanze per liberare una prima parte di liquidità”.
Il Ministero, con due distinti decreti , n. 41843 (per Province e Comuni) e n. 41831 (per le Regioni) ha ripartito la liquidità libera da patto di stabilità, secondo le domande pervenute, per una somma complessiva pari a circa 11 miliardi di euro.
Cosa è successo per la Sardegna?
Il Decreto per le Province e i Comuni assegna alla Sardegna circa 86milioni 855mila euro su 5 miliardi 258 milioni (l’1,65%) .Quello per le Regioni, su 5 miliardi e 630 milioni, non assegna nulla alla Sardegna, perché l’ente “Regione Sardegna” nulla ha certificato.
Quindi, complessivamente, su 10 miliardi 900milioni, gli enti Pubblici della Sardegna hanno chiesto e ottenuto solo 86milioni 855mila euro, pari allo 0,8%.
Di fronte ad una cifra così insignificante Confartigianato chiede chiarezza e pone 3 domande alla Regione ed agli Enti Locali: come è possibile che su una base denunciata di centinaia e centinaia di milioni di debiti si riesca a certificarne così pochi? Perché la Regione non ha certificato alcunché precludendosi la possibilità di avere respiro immediato sul Patto di Stabilità? E è stata attivata dalla Regione la possibilità di liberare dai vincoli del Patto di Stabilità tutti i pagamenti degli EE.LL. nei quali ci fosse un reciproco rapporto di residui attivi/passivi con la Regione stessa? (Quest’ultima operazione si poteva fare da aprile, e da sola sembra valere fino a 360 milioni di pagamenti) e se ciò è stato fatto, si possono consultare gli atti compiuti?
“Se i debiti, che ci sono, non sono certificabili – conclude il presidente - bisogna capire il perché e intervenire. Non si può abbandonare il destino delle imprese ad una cieca burocrazia”.
“Ci vuole trasparenza – conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - e la nostra Associazione continuerà nella sua attività di denuncia e collaborazione critica perché la Sardegna deve diventare la “Zona Integrale dei celeri pagamenti alle Imprese”. Questo si che si può e si deve fare subito”. Com