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Renzi: “Spero si vada alle elezioni prima possibile”

"Spero si vada alle elezioni il prima possibile". Lo dice Matteo Renzi a Trieste delineando anche l'unica alternativa a suo avviso praticabile: "Se Bersani e Berlusconi riterranno più opportuna qualche forma di accordo nell'interesse del Paese, spero facciano il più veloce possibile".

La mancata nomina fra i grandi elettori toscani per il nuovo presidente della Repubblica? "Mi avrebbe fatto piacere rappresentare la mia Regione. Qualcuno mi aveva detto vai avanti tranquillo, ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario...".

 "Renzi non sarà tra i grandi elettori del presidente della Repubblica. Nel Pd sempre più forte la corrente Tafazzi". E' un tweet di Paolo Gentiloni l'ultima scossa Pd dopo il voto del Consigli Regionale della Toscana che ha escluso il sindaco di Firenze dalla partita parlamentare per il Quirinale. Un'esclusione che accentua gli attriti fra la compente renziana del partito e la maggioranza vicina alla segreteria, attriti già forti sulle consultazioni per formare un nuovo governo. "L'esclusione di Renzi dai grandi elettori per il Quirinale è una piccola meschinità del Pd", commenta su Twitter il direttore di La Repubblica Ezio Mauro.

"Nella sequela di quotidiane molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana", dice in una nota il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani. "Smentisco dunque - prosegue - di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda ovviamente e unicamente il consiglio regionale della Toscana".

"Non c'è niente di nuovo ma molti italiani si chiederanno il perché di questo no; Matteo è un leader nazionale, riconosciuto e amato, sarebbe stato naturale che fosse un grande elettore", afferma Graziano Delrio, presidente dell'Anci molto vicino al sindaco di Firenze, in un'intervista a Radio Capital.

Il Consiglio toscano ha votato con questo esito i tre rappresentati della regione per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica: il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd), ha ottenuto 31 preferenze, le stesse di Alberto Monaci (Pd), presidente del Consiglio regionale, mentre il terzo grande elettore, Roberto Benedetti (Pdl), vice presidente dell'Assemblea, ha preso 14 preferenze.

Hanno ottenuto voti anche i consiglieri regionali Marina Staccioli (Gruppo Misto) 4, Marta Gazzarri (Idv) 2, e Gian Luca Lazzeri (Piu' Toscana). Al sindaco di Firenze Matteo Renzi, da sempre in forte contrasto con il presidente Rossi, sono andati 2 voti.

Alla luce della spaccatura emersa ieri nel gruppo Pd al consiglio regionale, dove in 12 avevano votato a favore di Rossi e in 10 per Renzi, i consiglieri regionali della Toscana ascrivibili ai "renziani" hanno votato compatti il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci e non il sindaco di Firenze. Prima del voto alcuni di loro hanno fatto vedere la scheda per mostrare il voto. L'unico ad esprimere apertamente, in assemblea, il voto a favore di Renzi è stato il consigliere regionale Psi Pieraldo Ciucchi.

Per il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Ricci questa vicenda "non fa bene al partito democratico", perché "in questo momento c'è bisogno di non dissipare la forza delle energie che emergono all'interno del partito". "E lo dice uno che continua a sostenere Bersani - ha sottolineato - Ma la mia posizione va oltre Renzi: c'è una nuova generazione in campo e una classe di amministratori che si è forgiata nel corso della crisi e che diventerà protagonista del prossimo passaggio". Il prossimo passaggio è, secondo Matteo Ricci, un bivio: "Un governo di scopo, che ci consenta di arrivare alle prossime elezioni, a giugno o, molto meglio, a ottobre, oppure il congresso del Pd, già fissato, sempre per ottobre". Un appuntamento, quest'ultimo, "al quale anche Renzi sarà chiamato a modificare le posizioni economiche e sociali che ha tenuto durante le primarie e che sono state sconfitte anche a livello nazionale, come conferma, ad esempio, il risultato di Iachino con la lista Monti".

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