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Monti e il Centro snob: “Senza di noi Berlusconi al Governo”

"Se non vi fossero stati quei voti a Scelta civica, provenuti in particolare dalla destra, la coalizione Pdl-Lega sarebbe ora in grado di formare il governo e, dal 15 aprile, di eleggere il presidente della Repubblica". Lo scrive Mario Monti in una lettera al Corriere della Sera in risposta a un editoriale apparso ieri sullo stesso quotidiano a firma di Ernesto Galli della Loggia.

Il premier uscente spiega di aver proposto "la prosecuzione di un percorso fondato sul realismo e sulla responsabilità e non sulle illusioni". Un progetto politico che "non concede nulla al populismo e alla demagogia" ma che "insiste su riforme, come quelle sul mercato del lavoro, indigeste alla sinistra ma essenziali, con altre, per dare lavoro e speranza ai giovani"

Inoltre, per il premier uscente, "Scelta civica, caro professor Galli della Loggia, non ha compiuto quello che lei ed io consideriamo un errore: non si è contrapposta agli elettori di destra. Anzi, ne ha sollecitato il voto. E sono sorpreso che tanti abbiano scelto Scelta civica e non il Pdl, che pure recava nella scheda il profumo dei soldi, il rimborso dell'Imu".

"Quello che non ho fatto - aggiunge Monti - qui lei ha ragione, è accettare l'invito di Berlusconi ad essere il federatore dei moderati". Questo perché, "mi sembrava più importante unire i riformatori. In secondo luogo - conclude Monti - avrei potuto federare i moderati solo se Berlusconi si fosse davvero ritirato dal progetto che cortesemente mi offriva".

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