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Bersani: ‘Serve un governo’: ‘Noi primo partito a servizio della governabilità’.

Pier Luigi Bersani, al Quirinale, indica la necessità di "tempi certi" per la nascita del nuovo governo e la "corresponsabilita' di tutte le forze politiche".

"Io sento, e il mio partito sente, di avere responsabilità da esercitare per fare qualcosa per il Paese. La nostra intenzione è mettersi al servizio per trovare una soluzione non qualsiasi, un governo che non è di cambiamento porterebbe il paese a guai peggiori". Lo ha detto Pier Luigi Bersani dopo le consultazioni al Quirinale.

"Ci rivolgiamo a tutto il parlamento ma alcuni dei nostri punti dalla destra sono stati impediti anche nell'ultimo anno". Così Pier Luigi Bersani, al termine delle consultazioni, alla domanda se la proposta di governo del Pd si rivolge anche al centrodestra.

"Quando si parla di temi come questi non c'è una primazia, una esclusiva e si parla con tutti".

"Ognuno ha i suoi punti. Noi i nostri che mandiamo avanti e non sono la rincorsa di nessuno": lo dice Pier Luigi Bersani al termine delle consultazioni con il Presidente della Repubblica rispondendo a chi gli chiedeva di commentare i 20 punti proposti dal Movimento cinque stelle
'Noi rispettiamo gli elettori M5S, loro no."Ho sentito dire che noi dobbiamo votare i loro per rispetto dei loro elettori ma loro non votano i nostri. Noi oggi abbiamo mostrato rispetto per i loro elettori, mentre loro non hanno mostrato rispetto per i nostri": lo dice Pier Luigi Bersani al termine delle consultazioni con il Presidente della Repubblica.

Al Colle il rebus del governo. Vendola indica Bersani

I 'boatos' della Camera sparano il nome del costituzionalista Valerio Onida, altri ripescano il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, alcuni sostengono che al Colle il piu' quotato sia sempre Pietro Grasso. E rimane sullo sfondo anche il nome dell'ex ministro Anna Maria Cancellieri.

Ma quel che è certo dopo la prima giornata di consultazioni è che tutti ormai chiedono un Governo per fronteggiare la crisi e nessuno, proprio nessuno, vuole le elezioni anticipate. Neanche la costola sinistra del Pd: Sel è stato chiarissimo nel dire, attraverso Nichi Vendola, che non si puo' andare avanti con "una infinita campagna elettorale".

La netta contrarietà del ritorno alle urne è stata registrata dal Quirinale che da sempre lavora per assicurare un governo al Paese. Giorgio Napolitano - che non ha mai nascosto la propria preoccupazione per i dati economici e per questo ha voluto che Mario Monti restasse a vigilare palazzo Chigi - la considera una buona base sulla quale lavorare in attesa dei colloqui di domani con Pdl, Lega e M5s.

Per questo dal Quirinale si consiglia di non dare troppo peso alla ridda di nomi che fioriscono sulla stampa e che spesso vengono lanciati dagli stessi partiti per vedere che effetto che fa. Almeno per ora. Il presidente è comunque intenzionato a chiudere in fretta questo round - che potrebbe non essere l'unico - e l'incarico sarà assegnato gia' venerdì. In queste ore la palla sembra essere piu' nelle mani del segretario del Pd che del presidente. Determinante saranno le richieste - o le proposte - che Bersani domani porterà con se.

Ed anche le virgole delle indicazioni che usciranno dall'attesissima - ed anche un po' temuta - delegazione di M5S che sara' guidata da Beppe Grillo La prima giornata delle consultazioni si è aperta con i colloqui con i presidenti delle Camere. E attraverso Pietro Grasso e Laura Boldrini, il capo dello Stato ha subito fatto capire che aria tirava nello studio del presidente. "Siamo concordi sul fatto che c'è la necessita' assoluta di dare un Governo al Paese e bisogna farlo presto", hanno detto Grasso e Boldrini riportando di fatto il pensiero del presidente.

Napolitano ha poi scandagliato i diversi gruppi parlamentari chiedendogli le loro intenzioni: ma ha anche cercato, si è appreso da fonti parlamentari, di comporre il puzzle attraverso la ricerca dei punti "di non frizione" tra i vari partiti. Naturalmente Pier Luigi Bersani resta il candidato vero anche se oggi ha avuto un dispiacere da Mario Monti e più di un motivo di riflessione dalle forze politiche che gli sono vicine.

Il professore ha di fatto richiuso la porta sostenendo ancora la necessità di coagulare insieme le forze politiche piu' grandi ed europeiste: tradotto, larghe intese e niente governo Pd-M5S. Vendola, ma non solo lui, hanno più volte sottolineato le parole "coraggio" e "innovazione", citando ad esempio proprio l'idea di Bersani di sparigliare il quadro politico proponendo due 'outsider' come Grasso e Boldrini.

Ai giornalisti che gli chiedevano se si stesse vagliando anche un nome di riserva - gradito a Sel e al Pd - per coagulare piu consensi, il leader di Sel ha replicato: "tocca a Bersani esprimere il suo impegno sul terreno pi- alto di innovazione e deve farsi interprete di tutto il coraggio di cui c'è bisogno per tirare fuori l'Italia dal pantano". Coraggio e novita': ecco le due parole piu' usate oggi alle consultazioni. La parola passa a Bersani. Subito dopo a Napolitano. Vedremo chi avra' piu' coraggio.