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Edoardo Tocco (PdL): “Sant’Efisio non è la Madonna di Bonaria. Ridicolo farlo viaggiare su una chiatta”

«Non è giusto, soprattutto per la Fede che i cagliaritani e i sardi ripongono nello scioglimento del voto del Primo maggio, che quest’anno si concretizzerà per la 357^ volta, snaturare, per mere finalità pseudo innovative, l’evento della Sagra di Sant’Efisio, così come proposto, e spero non imposto, dall’amministrazione comunale di Cagliari a fronte dei già pochi contributi disponibili».

Lo sostiene Edoardo Tocco, consigliere regionale e comunale del PdL, da sempre legato alla compagine della chiesetta di Stampace, suo quartiere natale e già alter nos nel 2007 fra i più acclamati. Tocco si dichiara doppiamente preoccupato sia per la scelta di modificare il tragitto del simulacro fino a Nora, sia per i tagli ai contributi per lo svolgimento della sagra stessa.

«Non preoccupa la decisione di limitare le spese riducendo l’allestimento delle tribune o altre “novità” che nulla incidono sulla tradizione e sullo spirito dello scioglimento del voto – prosegue – ma quello che riguarda il tragitto, il percorso del simulacro da Cagliari fino al luogo del martirio sulla spiaggia di Nora deve restare immutato nel tempo e rispettare la tradizione dei cagliaritani devoti a Sant’Efisio, dei tanti pellegrini che seguono Sant’Efisio in tutte le sue tappe e le scelte fatte oltre 350 anni fa quale “voto al Santo Martire”. Proprio il “voto”, nella religione cristiana ha un valore incommensurabile e immodificabile se non attraverso procedure che non competono né alle confraternite, tanto meno all’amministrazione comunale».

«Appare oltremodo ridicolo e incomprensibile – dichiara il consigliere del PdL – far viaggiare il simulacro su una chiatta pretendere, così, di trasformare la sagra di Sant’Efisio nella festa della Madonna di Bonaria. Una rivoluzione della storia solo per caricare di emozioni effimere e spettacolari la festa più importante della Sardegna e, possibilmente, attirare qualche turista in più».

«La riuscita della sagra del primo Maggio – dichiara ancora Edoardo Tocco – è determinata proprio perché garantisce una tradizione storica fra le più recondite e suggestive in Italia, e rompere questa emozione significherebbe snaturare le motivazioni originarie che legano Sant’Efisio ai cagliaritani e alla Sardegna, che nemmeno i bombardamenti dell’ultima guerra sono riusciti a scalfire e modificare».

«Per quanto riguarda i finanziamenti – conclude Edoardo Tocco – presenterò una interrogazione urgente all’Assessore regionale del Turismo affinché si attivi a reperire ulteriori e importanti risorse che restituiscano alla Sagra di Sant’Efisio la dignità della festa più importante della Sardegna».

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