"Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l'ausilio delle ormai familiari 'foglie di fico' come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma". Questa la sintesi di Beppe Grillo, nel suo blog, dell'incontro con il Capo dello Stato al Quirinale.
"Le cariche istituzioni sono state oggetto di mercanteggiamento tra partiti e non espressione del riconoscimento della volontà popolare", ha detto il capogruppo al Senato di M5s Vito Crimi in una dichiarazione dopo aver incontrato al Colle, insieme all'altra capogruppo Roberta Lombardi e a Beppe Grillo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le consultazioni.
"Con questo programma ci siamo presentati alle elezioni, con questo programma il Movimento è stato votato dai cittadini - ha aggiunto Crimi -. Finora nonostante la dimensione del successo elettorale non è stata data alcuna rappresentanza istituzionale al Movimento cinque stelle. Non la presidenza della Camera nè la presidenza del Senato".
No ad un esecutivo Bersani. No ad un esecutivo guidato da un personaggio di 'alta caratura'. No ad un esecutivo Grasso. Insomma, "l'unico governo che voteremmo è un esecutivo a cinque stelle". E' quello che hanno detto a Napolitano i due capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi, accompagnati oggi al Quirinale da Beppe Grillo ma non da Roberto Casaleggio, fermato all'ultimo momento da una febbre.
L'ipotesi, complessa da realizzare, a cui il M5S lavora in queste ore è che il M5S presenti il nome di un candidato premier, chiedendo poi ai partiti di appoggiarlo. Più che una proposta appare una provocazione in quanto difficilmente Pd, Pdl e Lista Monti potrebbero accettare il percorso.
Il paese a picco ce l'ha mandato chi ha governato finora. Noi vogliamo scardinare il sistema, archiviare quella stagione", aveva anticipato Roberto Fico alla Stampa, invitando i neo parlamentari a dire anzitutto 'no' al finanziamento pubblico ai partiti.
"Boldrini e Grasso non sono uguali. La Boldrini è una persona pulita che spero dia seguito al discorso di insediamento. Grasso lo è ma mi piace meno. Fu lui a dire: darei un premio a Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ma non è stato Berlusconi a scegliere Schifani?"
L'incarico diretto al segretario democratico, sebbene probabile, si scontra con questo muro alzato dai 5 Stelle e la capogruppo Roberta Lombardi ha ribadito che in realtà per loro non esistono personalita' terze "pure". Il che significa dire che il metodo Grasso-Boldrini non ha possibilità di essere replicato. L'assoluzione dei senatori che hanno votato il presidente del Senato è funzionale alla tenuta di questa trincea: nel M5S è passato il messaggio che si è trattato di un errore di inesperienza il cui ripetersi non sarebbe tollerato. Del resto il filosofo Paolo Becchi, uno dei teorici del Movimento, dice che le fondamenta del sistema sono marce e che dunque tutto va distrutto per essere ricostruito: "si tratta di una rivoluzione, non di una passeggiata".
Per Bersani dialogare su queste basi è praticamente impossibile. Ciò spiega perche' l'ipotesi del passo indietro sia comunque nel novero delle possibilita': una figura istituzionale, indicata direttamente da Napolitano, potrebbe avere piu' chances di lanciare un ponte verso il M5S che - ricorda Zanda - si affaccia per la prima volta in Parlamento e dunque non può esssere liquidato con giudizi sbrigativi.
La sua preoccupazione è che nella formazione del nuovo esecutivo si possa finire fuori del solco europeo solo per compiacere il populismo dei grillini. Scelta civica ha detto a Napolitano che l'unica strada percorribile per non perdere la credibilità internazionale sono le larghe intese, se necessario "a geometrie variabili" sui temi che dividono Pd e Pdl (lavoro e giustizia). Indicazione che in parte coincide con quella di Pdl e Lega e che complica il compito del presidente delle Repubblica: di fatto, come osserva Bruno Tabacci, ci sono tre minoranze di blocco (Pd, Pdl e M5S) ma l'accordo con il centrodestra per il centrosinistra non e' possibile.
Ma è una linea che Bersani potrà sostenere fino in fondo se si dovesse registrare l'impossibilita' di qualsiasi agreement con Grillo? Al suo interno su questo punto il partito è molto meno compatto di quanto possa sembrare. E per scardinarlo, Gianni Alemanno è giunto a dire che il centrodestra potrebbe anche votare un governo di scopo a guida Bersani purche' con durata limitata a due obiettivi: una riforma elettorale propizia alla governabilita' e un pacchetto di interventi immediaticontro la crisi economica. Quella del sindaco di Roma può anche essere letta come una fuga in avanti. Ma dimostra che il Pdl ha adottato una strategia di movimento: la prima mossa e' stata la blindatura del rapporto con il Carroccio che a Bersani fa venire meno la sponda di un ipotetico appoggio leghista in Senato per la governabilità. Se l'avesse voluta, dicono i lumbard, poteva almeno dare la presidenza di Camera o Senato al centrodestra. E poi si lavora alla grande manifestazione di Roma di sabato prossimo.
Berlusconi denuncia l'occupazione militare dei vertici delle istituzioni, accusa il Pd di volere anche Quirinale e palazzo Chigi, annuncia la mobilitazione permanente in piazza dei suoi. Per il centrodestra per uscire dallo stallo c'è solo un "governo di concordia nazionale" o il ritorno alle urne.