Dopo cinque anni circa di indagini pare arrivata la luce sull’omicidio di Dina Dore. E, pare, ad incastrare il marito, ritenuto il mandante dell'omicidio, sarebbero state le sue stesse parole: «Ha fatto la fine che doveva fare». In questo modo avrebbe parlato il marito con l'amante della moglie assassinata. Conversazioni registrate in intercettazioni ambientali e telefoniche in cui Francesco Rocca, dentista di Gavoi (Nuoro), si riferiva alla defunta con termini sprezzanti, volgari e violenti. Nelle conversazioni con l'amante, per convincerla della sincerità dei suoi sentimenti, l'uomo le aveva ripetuto anche che un giorno avrebbe capito cosa lui aveva fatto per il suo amore. E l’uomo, questa mattina, è stato arrestato con l'accusa di aver commissionato il delitto della moglie. Insieme a lui è finito in carcere anche Pierpaolo Contu, giovane di 23 anni e suo amico, che all'epoca dei fatti era minorenne: sarebbe stato lui l'esecutore materiale (insieme a un'altra persona che ancora non è stata identificata).
Era la notte del 26 marzo 2008 quando Dina Dore fu aggredita nel garage-cantina della sua abitazione. Insieme a lei c'era la figlia, di poco più di otto mesi. Le tracce di sangue per terra raccontarono immediatamente della dura reazione della donna. Solo la mattina dopo Dina fu trovata nel bagagliaio della macchina, soffocata, ricoperta di nastro ad pacchi, con le mani e i piedi legati. La convinzione in tutti gli abitanti di Gavoi è sempre stata quella di una spedizione estranea al paese che avesse tentato un sequestro di persona, finito con l'imprevista morte dell'ostaggio. Intanto il marito della vittima avvalorava questa pista e pubblicava questo necrologio: «Per sempre porterò il tuo ricordo, per sempre ricorderò a nostra figlia quanto l'amavi, per sempre, con lei aspetteremo, con immensa fede, d'incontrarti... Dina. Un bacio, Francesco».
Il dentista sarebbe però solo il mandante dell'omicidio. Avrebbe assoldato due persone per trasformare il proposito in realtà. Una rimane ancora da identificare, l'altra è Pierpaolo Contu. Il giovane arrestato con Francesco Rocca è il nipote di Maria Rosa Contu, 57 anni, in carcere dove deve scontare 16 anni per l'omicidio della madre ottantenne Angela Podda. L'anziana fu uccisa a bottigliate dalla figlia, rea confessa, per questioni di eredità, sempre a Gavoi, il 21 marzo 2010. Contu era legato al dentista da un rapporto di amicizia. E spesso il giovane operaio svolgeva dei lavori nei terreni del presunto uxoricida.