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Operazione “Brothers” della Polizia di Stato per traffico di droga, eseguiti 11 ordine di custodia cautelare.

Con l’operazione denominata “Brothers”, sin dalle prime ore di questa mattina a Quartu Sant’Elena (Cagliari), è in corso una vasta operazione condotta dagli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di PS di Quartu Sant’Elena per l’esecuzione di 11 ordini di custodia cautelare, 8 dei quali  in carcere, emessi dal Tribunale di Cagliari, nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanze stupefacenti

Nell’ambito del procedimento penale, coordinato dalla DDA di Cagliari e portato a termine dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Quartu Sant’Elena, unitamente a personale della Squadra Volanti – UPGSP della Questura di Cagliari, sono quindi finiti in manette, Giovanni Battista Arru, di 45 anni, di Cagliari, Gianpiero Asuni, di 38 anni, di Quartu Sant’Elena (CA), Michel Corti, di 30 anni, di Cagliari, Fabrizio Medda, di 26 anni, di Cagliari, Roberto Muntoni, di 32 anni, di Cagliari, Alessio Piras, di 39 anni, di  Quartu S. Elena, Marcello Porcu, di 30 anni, del capoluogo, Myriam Sarritzu, di 35 anni, sempre del capoluogo regionale, Andrea Serra, di 26 anni, di Cagliari, Cristian Serra, di 23 anni e Giuseppe Serra, di 29 anni, tutti di Cagliari.

Ad Arru, Asuni e Porcu è stata notificata l’ordinanza di custodia con la previsione degli arresti domiciliari e ricondotti presso i loro domicili, mentre 6  persone, dopo la notifica dell’ordinanza, sono state associate presso la locale Casa Circondariale, fatti salvi Michel Corti che non è stato reperito presso il proprio domicilio per il quale sono in corso ancora accertamenti finalizzati al suo ritrovamento e pertanto allo stato risulta ancora da ricercare e, infine, il Medda, rintracciato nottetempo presso l’abitazione di un parente da Agenti della Polizia di Stato della Questura di Udine in Latisana (UD).

A carico degli arrestati sono state altresì eseguite perquisizioni domiciliari ed altre 3 perquisizioni che hanno dato esito negativo.

Attività d’indagine –

L’ordinanza è l’esito di una istanza al  P.M. della DDA con la quale richiedeva l’imputazione di un totale di 24 soggetti ritenuti associati tra loro e dediti alla spaccio di sostanza stupefacenti ed insistenti nell’area cittadina di Quartu Sant’Elena.

Il  Commissariato di Pubblica Sicurezza di Quartu Sant’Elena dal mese di novembre 2009 ha dato avvio ad un’indagine finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti del territorio di Quartu Sant’Elena e dei centri limitrofi.

In particolare, a seguito di mirati servizi di osservazione effettuati nell’autunno 2009 su particolari edifici nell’area genericamente indicata “Musicisti Italiani” a Quartu dove abitavano noti personaggi gravitanti nel traffico di sostanze stupefacenti, si rilevava un continuo via vai di giovani nei pressi di  palazzi insistenti su quell’area.

In particolare, le persone che sopraggiungevano circa 60/70 ogni giorno si è ipotizzato fossero poi indirizzate dai soggetti in posizione tipica di “vedetta” all’ingresso dell’androne dove si sospettava avvenisse l’attività di cessione al minuto.

Nella stessa area era stato edificato un bar abusivo, sotto il pilotis dei palazzi, per rendere l’area ancor più inaccessibile e confondere eventuali attività repressive di Polizia Giudiziaria.

La situazione dei luoghi e il contesto sociale era tale per cui un’eventuale operazione di p.g. in flagranza di reato non avrebbe mai potuto avere successo. Sia per la presenza di vedette nell’ingresso principale e sia per la particolarità architettonica degli edifici (pilotis) che avrebbero consentito una facile fuga allo spacciatore. Inoltre il contesto sociale sul quale gli stessi operavano faceva sì che potessero contare sulla protezione e sul supporto degli abitanti dei palazzi, alcuni dei quali, stessi collaboratori.
Dalle intercettazioni telefoniche attivate da dicembre 2009 e settembre 2010 è emerso il sicuro coinvolgimento nell’attività di spaccio degli arrestati

Fin dal suo avvio l’attività tecnica ha dato ampia conferma delle ipotesi investigative. Difatti, dal tenore delle telefonate è emersa con chiarezza, nonostante la cripticità delle comunicazioni, l’attività delittuosa che era chiaramente allargata ad altri personaggi oggetto della richiesta del P.M.