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Insufficienza renale e dieta ipoproteica: gli chef e i medici si mettono ai fornelli

Una dieta ipoproteica per allontanare la dialisi: è questoil consiglio che il Servizio di Dialisi dell’ospedale Paolo Dettori di TempioPausania lancia ai suoi pazienti. Un invito a sedersi a tavola e seguire unadieta povera di proteine viene esteso a tutti i pazienti affetti da insufficienzarenale cronica e che sono invitati giovedì prossimo ad una lezione di cucina.

Chef e medici si mettono ai fornelli per illustrare aipazienti come è possibile cucinare delle pietanze povere di proteine epreparare dei piatti comunque gustosi e appetitosi: l’appuntamento è fissatoper giovedì 24 gennaio 2013 al ristorante “Bonvicino” di Tempio Pausania dove,dalle 15.30 alle 18.30, si terrà un corso teorico-pratico sull’alimentazioneipoproteica.

Per tenere a distanza la dialisi, un trattamento invasivo efrequente, che rischia di avere effetti negativi sulla qualità della vita dellepersone, la dieta ipoproteica è quella ideale. Una alimentazione che non deveesser povera solo di Proteine ma anche di fosforo. “Il sale va sicuramentedosato con cautela e alcuni vizi, come quello del fumo e dell’alcol, dovrebberoessere eliminati dalle proprie abitudini”, spiega Mario Passaghe, responsabiledel Servizio di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Tempio Pausania.

Il regime alimentare svolge un ruolo fondamentale nellagestione dell’insufficienza renale cronica. “Scegliere la dieta ipoproteicacorretta, con l’aiuto di un esperto dietista, può ritardare di anni lanecessità di sottoporsi a trattamenti dialitici”, aggiunge Passaghe. “A talproposito abbiamo organizzato il corso che si propone di divulgare il concettoche un corretto trattamento dietetico nutrizionale può rallentare laprogressione  della malattia renalecronica, con un importante miglioramento della qualità della vita dei pazientinefropatici e un notevole risparmio per il sistema sanitario”.

Durante il corso teorico-pratico i pazienti verrannosottoposti ad una esercitazione pratica, con degustazione di piatti preparatidallo chef con i prodotti aproteici “i pazienti potranno  sfatare personalmente il preconcetto che un alimentodietetico sia sinonimo di alimento poco gradevole, facilitando quindil’instaurarsi di corretti comportamenti alimentari, fondamentali per unadiscreta qualità della vita dei soggetti affetti da malattia renale”. Com